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F.A.Q.

 

Chi è la Logopedista?

La parola deriva dal greco logos (“discorso”) e paideia (“educazione”).

Il profilo professionale del logopedista è definito nel Decreto Ministeriale del 14 settembre 1994. Il logopedista è il professionista sanitario che si occupa di persone in età pediatrica, adulta e geriatrica con disturbi foniatrici (disfonia, disfagia, disartria e deglutizione atipica, labiopalatoschisi, disodie, difficoltà di linguaggio legati alla sordità, balbuzie), disturbi neuropsicologici (afasie, aprassia, agnosia, ritardi di sviluppo del linguaggio, disturbi fonologici, disturbi dell’apprendimento, ritardi mentali, disturbi dell’attenzione), disturbi neurocomportamentali (causati da traumi cranici, eventi patologici cerebrali, autismo, demenza).

Il logopedista si occupa

  • del bilancio e della valutazione delle capacità comunicative
  • di programmare il piano d’intervento specifico e personalizzato per ogni paziente
  • del trattamento riabilitativo
  • della verifica dell’evoluzione delle abilità comunicative

Il lavoro del logopedista è spesso svolto in equipe con altri professionisti all’interno di un progetto condiviso.


Quanto dura la terapia logopedica?

È difficile quantificare esattamente il numero di sedute logopediche che sono necessarie in un trattamento, dipende dalla gravità del disturbo e dalla risposta del paziente – bambino o adulto – al trattamento logopedico.
Si inizia sempre con una o più sedute di valutazione logopedica cui segue il colloquio di restituzione con la famiglia in cui vengono esposte le criticità della situazione comunicativa e gli obiettivi da perseguire.
Il percorso riabilitativo solito è costituito da cicli di 8-10 sedute logopediche ripetibile più volte. In situazioni particolarmente importanti i cicli vengono ripetuti anche per diversi mesi o qualche anno.


Che qualifica ha una Logopedista?

La logopedista è una professionista sanitaria che in seguito ad un percorso universitario, subordinato al superamento di un test di ammissione, acquisisce le competenze per occuparsi della prevenzione, valutazione e riabilitazione dei disturbi del linguaggio e della comunicazione in età pediatrica, adulta e geriatrica.
È possibile avere informazioni sulle/sui logopediste/i operanti sul territorio nazionale su www.fli.it nella sezione I professionisti della logopedia.


Si possono scaricare le parcelle delle sedute logopediche?

Sì, le parcelle relative alle sedute logopediche sono fatture sanitarie scaricabili secondo le normative vigenti.


Mio/a figlio/a fa la prima elementare e mi hanno detto che è dislessico/a.

Un/a bambino/a che ha difficoltà di lettura in prima elementare non può ancora essere definito/a dislessico/a in quanto non ha completato il percorso formativo relativo alla lettura.
È vero che si possono verificare delle difficoltà e che un/a bambino/a può essere molto più lento/a dei suoi compagni di scuola nel percorso dell’apprendimento della lettura, ma non è detto che si tratti di un Disturbo Specifico di Apprendimento per la cui diagnosi occorre attendere la fine della seconda elementare.
La difficoltà di lettura può essere causata da un ritardo nell’acquisizione dei prerequisiti per l’apprendimento scolastico che il/la bambino/a dovrebbe aver maturato all’inizio della scolarizzazione.
Per questo motivo è sempre utile e importante rivolgersi ad un/a logopedista che possa effettuare un bilancio logopedico per stabilire se ci sono delle carenze nell’acquisizione dei prerequisiti ed eventualmente iniziare un percorso educativo-rieducativo appropriato.


Mio/a figlio/a ha due anni e parla pochissimo, è troppo presto per portarlo/a dalla Logopedista?

È opportuno portare un/a bambino/a dalla logopedista per una valutazione del linguaggio espressivo e recettivo appena i genitori hanno il dubbio che ci sia un ritardo dello sviluppo del linguaggio.
La logopedista saprà indicare alla famiglia il percorso diagnostico da seguire, potrà dare i consigli opportuni per stimolare la comparsa del linguaggio ed eventualmente iniziare un trattamento logopedico oppure consigliare dei controlli – follow up – nel tempo.


Mio/a figlio/a parla male, a che età si può iniziare la terapia logopedica?

Ogni caso è da valutare a sé; in linea di massima bisogna tener presente che per non avere ripercussioni sull’apprendimento scolastico, la terapia dovrà essere intrapresa almeno all’inizio dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia. Tuttavia se il bambino non parla ancora intorno ai 24-30 mesi o non costruisce bene le parole o le frasi intorno ai 30-36 mesi, è meglio chiedere un consulto.

Negli anni della scuola materna è importante che il/la bambino/a maturi un linguaggio di tipo adulto che sia di supporto per lo sviluppo cognitivo successivo. Se per qualche motivo si evidenziano difficoltà nell’espressione verbale o nella comprensione è opportuno richiedere al più presto una visita foniatrica o neuropsichiatrica e contattare un/a logopedista che spiegherà l’iter diagnostico da seguire, farà un bilancio logopedico e darà i consigli del caso ai genitori.


A che età ci si può rivolgere al logopedista?

Dai pochi mesi di vita all’età geriatrica avanzata. Gli ambiti di intervento sono piuttosto vasti.


Se mio figlio va male a scuola quando è necessario l’aiuto della logopedista?

Le insegnanti possono essere le prime a suggerire al genitore una valutazione specialistica, e già dalla fine del primo quadrimestre della prima elementare la scuola può ravvisare del campanelli d’allarme. La diagnosi vera e propria di difficoltà nell’apprendimento, nella lettura (dislessia) o nella scrittura (disortografia/disgrafia) si fa a partire dalla II elementare, mentre per le difficoltà di calcolo (discalculia), bisogna aspettare la III elementare. Ciò non toglie che la terapia si possa iniziare anche prima dei tempi previsti per la diagnosi.


E’ sufficiente la terapia o è necessario lavorare anche a casa?

Indipendentemente dalla problematica specifica, se a casa non viene effettuato un mantenimento e un rinforzo delle attività proposte durante la seduta, il raggiungimento degli obiettivi che ci si è posti e il loro consolidamento avverrà in tempi più lunghi.


Cosa fare in caso di ricorrente abbassamento o alterazione della voce?

E’ necessario effettuare una visita dall’otorinolaringoiatra o dal foniatra per valutare lo stato delle corde vocali e capire il tipo di problematica. Successivamente a seconda della diagnosi è possibile intraprendere un percorso di terapia logopedica.


In caso di intervento alle corde vocali che ruolo ha il logopedista?

Prima dell’intervento è opportuno effettuare terapia logopedica per cominciare a correggere i difetti di impostazione e dunque facilitare il recupero post-operatorio. Dopo l’intervento è indispensabile eseguire terapia logopedica per il recupero delle funzioni.


Il logopedista si occupa di problemi di deglutizione?

Molte patologie, traumi e esiti chirurgici causano problemi motori non solo agli arti ma anche agli organo fono-articolatori creando difficoltà nella gestione e nella deglutizione del cibo.

Il logopedista interviene per  ripristinare la funzione deglutitoria o per compensare le difficoltà esistenti.


Il/La Dentista di mio/a figlio/a mi ha detto di rivolgermi ad una Logopedista prima di iniziare la terapia ortodontica, perché?

La logopedista fa un bilancio logopedico delle funzioni orali – deglutizione, masticazione, respirazione – e qualora evidenzi degli squilibri muscolari oro-facciali mette in atto un percorso riabilitativo volto a ripristinare correttamente queste funzioni integrando quindi il lavoro ortodontico. Senza questo lavoro muscolare possono verificarsi più facilmente recidive anche a distanza di anni dal trattamento ortodontico.


Pronuncio male alcune lettere fin da quando ero piccola/o, si può ancora fare qualcosa ora che sono adulta/o?

L’intervento della logopedista può avere luogo a qualsiasi età.


Mio figlio dovrebbe seguire una terapia logopedica, come funziona il percorso?

Viene effettuato un primo incontro di consulenza, in cui viene raccolta un’anamnesi, a cui seguiranno incontri di osservazione e valutazione del bambino; dopodiché, se necessaria e consigliabile, si inizia con la terapia.


Quanto dura una terapia?

Ogni incontro dura 45 minuti. La durata di tutto l’iter riabilitativo invece è da stabilire in base al caso.